Intelligenza Artificiale Introduzione

In questo articolo approfondirò meglio alcuni dei punti che sono solitamente sbandierati a proposito dell’intelligenza artificiale. Sono Mirko Benedetti, un esperto informatico nonché copywriter, e assieme vedremo alcuni di questi aspetti molto interessanti.

L’intelligenza artificiale è detta AI in lingua inglese e IA in quella italiana.

Sono state dette molte cose sull’intelligenza artificiale che dimostrano quanto bisogno ci sia di novità. Ma soprattutto, di tanto in tanto si ha bisogno di un nuovo prodotto o servizio per smuovere il mercato.

Mirko Benedetti, Intelligenza Artificiale Introduzione

L’innovazione tecnologica è in grado di servire bene il genere umano, fornendogli occasione per vivere una vita più appagante e sicura.

Di intelligenza artificiale se ne parla quanto meno dagli anni ’70 del novecento, ma è ora che sta avendo la sua reale implementazione e concretezza.

Ciò che si sente nei media, internet compreso, rasenta spesso la banalità e la superficialità. In effetti non è facile trattare un tema così complesso con parole semplici. Cercherò io di farlo.

Premetto che questo articolo è scritto da me, ovvero un essere umano, con una buona dose di preparazione tecnica, ma ancora tanto da esplorare. Facciamolo insieme.

Avrei potuto ricorrere anch’io all’IA per farmi scrivere qualcosa di plausibile e forse far trasparire addirittura la mia vera opinione, essendo molto bravo ad usarla e soprattutto disponendo degli strumenti adatti.

Quali sono i limiti, dove si può arrivare.

Se da una parte c’è chi ha interesse a smerciare, se mi consentite questo termine un po’ cinico, dall’altra c’è chi vuole capire meglio.

Per fare questo vi consiglio un ottimo sito del bravissimo Raffaele Gaito, se proprio vi interessano le cose tecniche in maniera approfondita. Non è una risorsa gratuita, ma un vero e proprio corso tenuto da Raffaele: raffaelegaito.com/ia360/.

Tutti i più grossi Guru dell’informatica parlano dell’IA in maniera che a me pare adeguata. Prendi ad esempio anche Aranzulla o Camisani Calzolari.

La cosa che vi consiglio di fare, prima di studiarvi tutta la teoria, è semplicemente sporcarsi le mani e provare qualcosa sul motore di ricerca Bing: bing.com/chat.

Quali sono le mie conclusioni e come utilizzo l’intelligenza artificiale.

Per quello che mi riguarda rimango fedele allo spirito che ha animato Tim-Berners Lee, il creatore del web. Cerchiamo però di non confondere il web con internet di per sé.

L’intelligenza artificiale è in grado di prendere decisioni esperte basandosi su un allenamento di tipo statistico e inferenziale.

L’AI migliora la qualità e semplifica la vita di molti che si occupano di lavorazioni industriali, diagnosi mediche ed altro. Questi sono solo alcuni degli scopi non altro che nobili dell’IA.

Poi esistono degli usi discutibili che se ne fa di essa, ovvero che riempia i compiti scritti degli studenti piuttosto che rediga l’articolo del giornalista.

In ultimo ci sono degli usi assolutamente contrari alla morale di qualsiasi essere umano, qualunque sia la sua religione o credo politico. Sono usi che vanno dal confezionare video di personaggi che incontrano la nostra rivalità, umiliarli e schernirli facendogli dire e fare ciò che si vuole, a peggiori scopi ancora.

Difficile è capire l’inganno, soprattutto se si è un po’ distratti e il video è fatto molto bene.

In questo articolo non vedrete alcuno snippet di codice.

Questo perché pur essendo un programmatore ben ferrato, non ho voluto mettere le mani su del codice, appunto per fare in modo che il fenomeno si evolva e io intervenga quando ormai le API saranno più semplici e più produttive.

Detto questo vi svelo ciò che ho in serbo per voi come riflessione. Mi ricordo che quando dovetti spiegare a gente nata negli anni ’60, quasi boomer, il motore di ricerca, almeno un paio di persone non esperte mi chiesero se si potesse fare delle domande a Google.

La risposta fu no, almeno per una decina d’anni, cioè da fine anni ’90 al tardo inizio del 2000, quando usciva l’algoritmo Humming Bird di Google.

Un motore di ricerca è come un setaccio in cui vengono fatti dei fori, che sarebbero le keyword inserite nel campo di ricerca. In base a questi fori, viene filtrata una serie di pagine che contengono le parole chiave.

Ma cosa significa quello che gli chiedono gli utenti?

Di per sé il motore di ricerca aveva ben poca intelligenza, il passo successivo è stato applicare algoritmi in grado di estrarre il significato di ciò che gli viene chiesto.

Nasce così il web semantico dove il motore di ricerca estrae il significato sia di ciò che è presente nel suo database sia della domanda che gli poniamo. Dunque fornisce una risposta molto più precisa, ovvero molto più pertinente, rispetto alla domanda effettuata dall’utente.

Dal punto di vista dell’utente, bisognerebbe ormai dare per scontato poter fare una domanda al motore di ricerca e ottenere una risposta.

L’intelligenza artificiale dunque può essere usata anche per automazione, diagnosi medica, generazione di contenuti scritti, audio e video.

Tutto fantastico, ma la mia opinione è che il vero passo avanti per l’umanità sia il poter avere informazioni corrette in breve tempo, dopodiché usare il proprio cervello per fare tutto il resto.

Ovvero la vera intelligenza artificiale utile, è quella in grado di ottenere un significato da ciò che dice un essere umano e generare una risposta con significato pertinente e corretto, quindi soddisfacente.

Ecco l’evoluzione del web e dei motori di ricerca che finalmente accontentano anche i boomer, o chi non è tanto avvezzo all’informatica.

Volete ampliare la vostra conoscenza di queste tematiche discutendone con me? Vi invito a condividere con me la vostra opinione contattandomi.

Se vuoi approfondire altre tematiche tecniche e anche filosofiche, dai un’occhiata alla home page, troverai altri articoli.

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Mirko Benedetti

Mirko Benedetti è l’informatico e copywriter con esperienza pluriennale nel campo dello sviluppo, scrittura web e nelle tecnologie delle telecomunicazioni.


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Commenti

Una risposta a “Intelligenza Artificiale Introduzione”

  1. Avatar Mirko Benedetti

    Grazie per aver letto l’articolo! Ho esplorato come l’intelligenza artificiale stia trasformando vari settori, migliorando efficienza e creatività. Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate delle potenzialità e dei rischi dell’IA. Sentitevi liberi di condividere le vostre opinioni nei commenti!

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